Un esame delle
conseguenze sulla busta paga…
Ipotesi:
prendiamo 1000€ di Premio di
Risultato e vediamo come si compone la busta paga nel caso di corresponsione
normale e nel caso di corresponsione in welfare.
PdR in busta paga: |
PdR in welfare: |
10% tassazione agevolata: -100€ di imposte |
0% tassazione agevolata: -0€ di imposte |
9,49% versamento contributi a carico del lavoratore all’INPS: -94,9€ in busta paga, +94,9 di contributi INPS |
0% versamento contributi a carico del lavoratore all’INPS: 0€ |
23,81% versamento a carico dell’azienda all’INPS: +238,1€ di contributi INPS |
0% versamento a carico dell’azienda all’INPS: 0€ |
12% incentivo al lavoratore: 120€ |
|
SITUAZIONE FINALE SU 1000€ di PdR: |
|
1000 – 100 – 94,9 = 805,1€ netti in busta paga |
120€ da spendere con i vincoli del welfare |
94,9 + 238,1=333€ contributi INPS |
0€ contributi INPS |
100€ imposte |
0€ imposte |
TOTALE A FAVORE DEL LAVORATORE |
|
805,1+333=1138,1
|
1120
|
… e sui conti
dell’azienda
PdR in busta paga:
|
PdR in welfare:
|
23,81% versamento contributi a favore del lavoratore all’INPS: 238,1€ |
0% versamento contributi a favore del lavoratore all’INPS: 0€ |
7,77% versamento a carico dell’azienda all’INPS per altre causali: 77,7€ |
0% versamento a carico dell’azienda all’INPS per altre causali: 0€ |
12%: incentivo al lavoratore 120€ |
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TOTALE SPESA AZIENDALE |
|
1000+238,1+77,7=1315,8
|
1000+120=1120
|
Che cosa
emerge da questo rapido esame? Che per il lavoratore i conti, a livello
economico, sono quasi in pari (vantaggio
di circa 15€ per chi sceglie il PdR in busta paga).
Si tratta in
realtà di una scelta, tra il consumo nel
rispetto dei vincoli previsti dalla normativa (acquisto o rimborso tramite piattaforma welfare di beni e
servizi aventi finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza
sociale e sanitaria o culto), e il
mantenimento del livello dei propri contributi pensionistici.
La scelta è
molto delicata, soprattutto in prospettiva: scegliere ogni anno di destinare il 100% del Premio di Risultato in
welfare, significherebbe al termine della carriera lavorativa aver accumulato
minori contributi, e quindi ricevere una pensione inferiore di oltre l’8%.
Dove risulta
la vera convenienza? Chiaramente dalla parte dell’azienda, che su ogni 1000€ che il lavoratore sceglie
di destinare al welfare, ottiene circa 200€
di risparmi di spesa.
Nelle loro
“pubblicità” via mail o sulla intranet, Easywelfare e l’azienda “omettono”
parecchie di queste informazioni, soprattutto per quanto riguarda la
“penalizzazione” contributiva in caso di scelta di destinazione al welfare del
PdR.
Bisogna
quindi fare molta attenzione a operare scelte ponderate, senza farsi abbindolare
da “miraggi” di eccezionale convenienza.
Nel caso il
lavoratore scegliesse di destinare una parte o tutto il PdR in welfare, bisogna
fare attenzione a:
- - Effettuare
spese che rientrino nei vincoli previsti dalla normativa (Opere e servizi
aventi finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e
sanitaria o culto; somme, prestazioni e servizi di educazione e istruzione,
nonché per la frequenza di ludoteche e centri estivi e per borse di studio;
somme e prestazioni per servizi di assistenza ai familiari anziani o non
autosufficienti).
- - Prestare
attenzione ai requisiti burocratici necessari per ottenere i rimborsi sulla
piattaforma welfare (tipo di fatturazione, indicazione del fruitore del
servizio, contenuto dei documenti di spesa).
-
- Calcolare
che qualora si decidesse di effettuare spese per le quali è prevista una
detrazione fiscale (una prestazione sanitaria o le tasse universitarie, per
esempio) c’è il caso che non si possano richiedere le detrazioni (in tutto o in
parte).
Attenzione
alle trappole, meglio informarsi e confrontarsi con i lavoratori vicini, in
modo da acquisire un’esperienza maggiore.
Il fatto
positivo è invece che, se si sceglie di trasferire il PdR in welfare, si può
tornare indietro: se l’importo trasformato in welfare non venisse speso,
totalmente o in parte, entro il 30 novembre, tornerebbe nella busta paga di
dicembre, ovviamente ridotto del 12% e con il trattamento fiscale e
contributivo del PdR.
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