18.2.19

Domande e risposte sulla trattativa

Il comunicato era pronto per uscire venerdì 8, approvato dalla Rsu.

Poi è passato alla discussione delle organizzazioni sindacali territoriali e si è smarrito.

Dopo diversi giorni di silenzio, la delegazione FimFiomUilmFismicUgl, riunita in un conclave a noi sconosciuto e oscuro, ha partorito il topolino (meglio di nulla!): un comunicato molto simile a quello approvato dalla Rsu, in cui si dichiara “irricevibile” la proposta aziendale, che “non può costituire una base utile all’avvio di un negoziato che punti ad una conclusione positiva”; si dice inoltre che è necessario un “cambio di passo” da parte della direzione aziendale nel corso della prossima riunione, il 20 febbraio.

Tutte cose già approvate dalla Rsu, solo un po’ annacquate nei toni, per non disturbare troppo le sensibilità aziendali. Tutte cose che avevamo già scritto il 16 gennaio, come delegazione Cobas, all’indomani del primo incontro (alcuni delegati Rsu in quell’occasione ci hanno trattato apertamente da “cabarettisti”, altri da “fomentatori”: un mese dopo, eccoli a dover convenire alla stessa interpretazione).

Come si vede, quindi, non sono i Cobas ad emettere giudizi nettamente negativi sulle proposte aziendali: questo giudizio è apertamente e pubblicamente condiviso da tutte le organizzazioni sindacali, anche quelle più vicine alle sensibilità aziendali (magari ci mettono solo un po’ di più a capirlo…).

Siamo quindi soddisfatti della “presa d’atto” di tutta la delegazione trattante sull’atteggiamento aziendale, ma siamo anche preoccupati per come stanno andando le cose.

La trattativa si sta svolgendo interamente in Unindustria, così come la DA ha voluto fin dall’inizio: si tratta di una procedura del tutto anomala, perché una larga parte dei lavori di istruttoria, di confronto sui dati e di prima valutazione sulle reciproche istanze, viene normalmente svolta in azienda.

La DA invece ha deciso di escludere totalmente il confronto diretto con la Rsu, cercando la mediazione continua attraverso Unindustria e le Organizzazioni Sindacali Territoriali.

In azienda, la DA rifiuta qualsiasi contatto con la Rsu: le due commissioni previste dall’accordo di dicembre 2018 (sulla formazione e sul lavoro agile) non sono mai partite, a due richieste di incontro sull’andamento negativo della nuova assicurazione sanitaria non è stata data neanche risposta.

Il tavolo di discussione è quindi molto più complesso, per la Rsu: la presenza dei funzionari sindacali è talvolta un aiuto (lo registriamo con interesse!), altre volte una difficoltà; ma in ogni caso si manifesta un ostracismo nei confronti dei CoBas da parte di Unindustria (e non ci meraviglia!) che si trasforma anche in “apartheid” sindacale (e questo invece ci stupisce e ci addolora).

Se il comunicato del 15 febbraio (i cui contenuti abbiamo condiviso e contribuito a scrivere) esce senza la firma della nostra organizzazione, col logo di tutte le organizzazioni sindacali, tranne la nostra, questo non accade affatto per nostra scelta, ma per l’esclusione voluta dalle altre organizzazioni sindacali.

Una vera vergogna, per chi dice di rappresentare i lavoratori, escludere l’organizzazione sindacale che i lavoratori Sogei hanno scelto con oltre il 30% dei voti, dalla firma di un comunicato che hanno contribuito a scrivere. Una vergogna che molti delegati non provano, invece, dandoci apertamente degli “infami” e dei “traditori” in modo assolutamente ingiustificato, con una violenza verbale “scritta” assolutamente inedita in Sogei (è tutto documentato).

Abbiamo l’impressione che il compito che qualche organizzazione sindacale si pone, e anche qualche delegato, non sia affatto quello di rappresentare i lavoratori che li hanno votati, ma quello di indebolire le ragioni dei lavoratori, lavorando per la divisione tra sigle sindacali e per l’isolamento del CoBas, in perfetta assonanza con la Direzione Aziendale.

Siamo convinti che i lavoratori Sogei abbiano pieno diritto ad un contratto integrativo, avendo contribuito e continuando a contribuire allo sviluppo di un’azienda di importanza vitale per tutta la collettività.

Vogliamo il contratto integrativo, quindi: ma non è lo stesso contratto integrativo che vuole la Direzione Aziendale. Altrimenti sarebbe facile, basterebbe dire di sì a tutto quello che ci viene proposto. Invece abbiamo bisogno, per ottenere un contratto integrativo "vicino" alla proposta che abbiamo presentato alla DA ("improntata a senso di responsabilità e serietà" secondo tutte le organizzazioni sindacali), di esercitare pressione sulla Direzione Aziendale, attraverso tutti i mezzi che possiamo legittimamente utilizzare, con l’obiettivo di far recepire le istanze dei lavoratori.

Per questo è necessario che i lavoratori stiano vicini ai delegati e cerchino di condizionare con la loro presenza l’andamento delle trattative: perché tutti vogliamo il contratto integrativo, ma abbiamo l’impressione che qualcuno sarebbe disposto anche a firmare un integrativo conveniente più per la Direzione Aziendale che per i lavoratori.

Fate attenzione a chi dice che i CoBas non vogliono l’integrativo: lo dice chi ritiene che si debba accettare qualsiasi proposta aziendale, lo dice chi ritiene che si possano firmare anche accordi che mettano in discussione diritti consolidati dei lavoratori. Chi lo dice è di certo più vicino agli interessi della Direzione che a quelli dei lavoratori.

Avanti con l’integrativo, quindi, ma solo se è un buon integrativo!

Il 20 febbraio nuovo incontro in Unindustria. In mattinata è prevista la presentazione del piano industriale Sogei da parte dell’Amministratore Delegato; nel pomeriggio dovrebbe continuare la discussione sul contratto integrativo.

Speriamo poi di riuscire a fare un’assemblea per confrontarci tutti insieme sul piano industriale che ci verrà presentato e sull’andamento della trattativa, ma non sarà facile: l’ultima volta che abbiamo proposto di fare assemblea, qualora non si riuscisse ad uscire col comunicato, un delegato Rsu ci ha accusato di “essere più antidemocratici dei fascisti”!!!

Ci sentiamo dopo il 20 per un’informativa ravvicinata e anche per diverse iniziative che stiamo progettando.

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