30.4.20

Le proposte di CoBas e Fiom per il contenimento del COVID-19

PROPOSTE DELLE DELEGAZIONI
RSU E RLS COBAS E FIOM
PER IL CONTENIMENTO DEL COVID-19

Il lavoro agile come principale strumento di contenimento
Nel contesto attuale di emergenza sanitaria, la nostra principale preoccupazione è quella di non accelerare un rientro che, se comprensibile per realtà manifatturiere e industriali, è difficile da giustificare per un’azienda come la nostra che eroga servizi nell’ambito informatico e che, a livello generale, si propone come volano dell’innovazione tecnologica della Pubblica Amministrazione.
In questo periodo, attraverso lo strumento del lavoro a distanza, come comunità di lavoratori Sogei abbiamo risposto egregiamente all’emergenza, mantenendo e forse aumentando il livello dei servizi offerti alla Pubblica Amministrazione.  In considerazione del buon esito riscontrato nell’esperienza di lavoro agile e della necessità di limitare comunque al massimo la copresenza di lavoratori in azienda, le eccezioni dovranno essere contenute alle sole esigenze lavorative non compatibili con il lavoro da remoto.
Nell’attuale contesto, piuttosto, la vera opportunità per Sogei, quale partner della PA, è di proporre best practices per conciliare esigenze produttive e difesa del diritto alla salute (dei dipendenti, delle loro famiglie e, più in generale, della collettività). Con riferimento a tale aspetto si rimanda anche a quanto previsto sul sito della Presidenza del Consiglio all’indirizzo http://www.governo.it/it/faq-iorestoacasa, che alla voce “lavoro” prevede che lo smart working, nell’attuale situazione, costituisca una priorità e che le amministrazioni devono adottare ogni idonea determinazione volta a favorirne la fruizione. Inoltre viene chiarito che, fino alla fine dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, il lavoro agile costituisce la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, e che quindi risulta necessario un ripensamento da parte delle PA rispetto alle attività che possono essere oggetto di lavoro agile, con l’obiettivo di includere anche quelle originariamente escluse. Un eventuale rientro parziale dei lavoratori, del resto, non porterebbe alcun vantaggio organizzativo visto che permarrebbe la situazione di separazione fisica con i colleghi che lavorano in modalità agile. Possiamo quindi dire che non si coglie il principio di ragionevolezza sotteso al richiamo in ufficio di una parte dei lavoratori.
Nell’immediato futuro, alla luce delle considerazioni sopra esposte, si ritiene necessario prevedere una continuazione dell’attività in Lavoro agile al fine di dare un contributo fattivo alla strategia di contenimento dei contagi e ad evitare una ripresa incontrollata della pandemia.

Condivisione dei protocolli di sicurezza
Rileviamo che, ad oggi, l’azienda non ha avviato alcun confronto con le  rappresentanze sindacali e gli  RLS sulle iniziative che intende assumere per il cosiddetto “Piano di rientro”. Addirittura siamo ancora in attesa di un riscontro sulla richiesta dello scorso 24 aprile in merito alla costituzione del “Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS” previsto dal” Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Eppure già nell’incontro tra i soli RLS e l’azienda del 21 aprile, gli RLS FIOM E COBAS hanno rappresentato la necessità del coinvolgimento degli RLS nel processo decisionale, al fine di scongiurare il rischio di una mera comunicazione a posteriori tesa esclusivamente a condividere le responsabilità.
Di seguito riportiamo comunque alcune nostre idee su come provare, nel prossimo futuro, a coniugare il diritto costituzionale alla salute con le esigenze produttive della nostra azienda. Tali proposte devono intendersi valide per tutti i lavoratori Sogei, indipendentemente dall’ufficio presso il quale prestino normalmente servizio.

Lavoro agile per il contenimento del virus
Come già scritto, per il momento il lavoro agile deve essere considerato come modalità ordinaria di erogazione della prestazione lavorativa.
Il personale avente i seguenti requisiti continua in via prioritaria a svolgere la propria attività lavorativa in lavoro agile:
  1. Dipendenti con almeno un figlio che frequenti sino alla scuola secondaria di primo grado
  2. Dipendenti immunodepressi o con patologie a rischio rispetto al COVID-19” (dovrà essere documentato lo stato di salute il prima possibile, caricando su Sportello on line la relativa certificazione, emessa da struttura sanitaria pubblica, medico di base o ASL, che evidenzi lo stato di rischio con riferimento al COVID-19, senza specificazione della patologia), qualora non sia stato già prodotto per la fase 1.
  3. Dipendenti con familiari conviventi immunodepressi o in uno stato di salute a rischio rispetto al Coronavirus (dovrà essere documentato lo stato di salute il prima possibile, caricando su Sportello on line la relativa certificazione, emessa da struttura sanitaria pubblica, medico di base o ASL, che evidenzi lo stato di rischio con riferimento al COVID-19, senza specificazione della patologia);
  4. dipendenti che abbiano compiuto o al compimento dei 55 anni;
  5. dipendenti che abbiano sottoscritto un abbonamento ai mezzi pubblici tramite le convenzioni aziendali o che dimostrino di avere un abbonamento personale in corso di validità o valido nel mese di febbraio  2020;
  6. dipendenti con domicilio (così come dichiarato all’Azienda) al di fuori del comune di Roma;
  7. Dipendenti in telelavoro, senza previsione di rientro.
Anche il resto del personale continua, in assenza di significative novità positive comunicate dalle autorità sanitarie, a svolgere la propria attività lavorativa in lavoro agile.

Rientri temporanei in ufficio per cause di forza maggiore
I dipendenti potranno essere chiamati a prestare la loro attività nei locali aziendali o negli uffici presso i quali normalmente svolgevano la propria attività lavorativa prima dell’emergenza sanitaria esclusivamente nei seguenti casi:
  1. Motivi tecnico-organizzativi che rendano assolutamente necessaria la presenza fisica in azienda;
  2. Svolgimento (anche temporaneo) di attività assolutamente non remotizzabili, in quanto impossibili da svolgere da remoto anche con opportuni accorgimenti organizzativi;
  3. Problemi relativi alle apparecchiature in dotazione per lo svolgimento delle proprie attività e non altrimenti risolvibili. Qualora fossero risolvibili si provvederà comunque a una tempestiva soluzione.
Per i primi due punti saranno coinvolti prioritariamente i colleghi che abbiano manifestato disagio, data la particolare situazione attuale, nello svolgimento del lavoro da casa, purché non appartengano alle categorie di cui ai punti 2 e 3 del precedente paragrafo.
La presenza dovrà essere richiesta dalla Direzione Aziendale sulla base delle indicazioni dei responsabili di U.O.. La D.A. fornirà alla RSU un elenco giornaliero indicante, per ogni unità organizzativa, il numero di lavoratori chiamati a prestare la propria attività in sede, suddiviso per la motivazione della presenza.
La presenza dei lavoratori in azienda deve essere regolata sulla base di quanto disposto dai relativi DPCM e protocolli d’intesa, con particolare riguardo a quanto già richiamato nel paragrafo “Condivisione dei protocolli di sicurezza".

Delegazione RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la SicurezzaCobas
Delegazione RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) Fiom
Delegazione RSU Cobas
Delegazione RSU Fiom

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