1.2.19

La trattativa continua...

La proposta RSU, che è stata inviata a tutti i lavoratori, contiene tre punti cardine:
1)    l'aumento del superminimo collettivo non assorbibile
2)    la mensilizzazione di una parte del premio di risultato con la sua ricostituzione tramite tre aumenti annuali nel triennio
3)    il recupero professionale attivato in un numero di anni inferiore a quello attualmente previsto.

Il prossimo incontro è fissato per il 6 febbraio, data in cui il confronto dovrebbe entrare nel vivo.

I delegati del CoBas hanno inviato nei giorni scorsi una richiesta alla Direzione Aziendale per consentire la partecipazione alla trattativa in Unindustria anche all'Organizzazione Territoriale CoBas: la trattativa infatti si sta svolgendo con una delegazione sindacale composta dalla Rsu e da funzionari esterni di tutte le organizzazioni sindacali presenti in Rsu tranne i CoBas, organizzazione sindacale più rappresentativa di Sogei.

La Direzione Aziendale non ha risposto alla nostra richiesta, lasciando la decisione a Unindustria: in questo modo "delegando" di fatto la propria gestione delle relazioni industriali ad una organizzazione esterna.

Unindustria ha risposto alla richiesta negando la partecipazione dell'organizzazione sindacale CoBas in quanto "non firmataria del Contratto Nazionale".

Unindustria è una associazione privata, che può decidere chi far partecipare alle trattative che si svolgono "a casa sua": il problema è Sogei.

Sogei non è una società di proprietà di un privato, che può liberamente decidere se la democrazia sindacale sia un valore oppure no: Sogei è di proprietà dello Stato, e le sue politiche sono determinate dal Governo

Riteniamo che un'azienda di proprietà pubblica non abbia la possibilità di "scegliersi" gli interlocutori sindacali, ma debba procedere secondo i principi costitutivi con cui lo Stato deve agire: se i lavoratori hanno espresso una rappresentanza, la proprietà statale ha il dovere di rispettarla e di trattare imparzialmente tutte le organizzazioni in campo, senza distinguere tra organizzazioni firmatarie e non firmatarie.

A questo punto, quindi, chiederemo al Governo se sia una scelta politica governativa quella di escludere dalle trattative certe organizzazionianche quando sono maggioritarie tra i lavoratori, oppure se sia una scelta autonoma di Sogei, non supportata da politiche governative.

Dobbiamo sapere se questa lesione dei diritti di rappresentanza dei lavoratori Sogei sia originata da politiche governative, cosa che getterebbe gravi ombre antidemocratiche su questo Governo, oppure sia una decisione autonoma della Direzione Aziendale Sogei, nel qual caso a livello governativo si dovrebbe prendere atto della grave lesione ai principi di imparzialità ed eguaglianza che dovrebbero sempre guidare l'azione dello Stato.

Porremo con forza in tutte le sedi istituzionali il problema della discriminazione sindacale operata della Direzione Aziendale Sogei, a difesa di una giusta contrattazione per i lavoratori e le lavoratrici.

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